Miliari

Progetto incentrato sulle “strade antiche”, i “miliari” e/o “cippi viari” rinvenuti lungo le strade, i “toponimi” che sono sorti lungo le strade per individuare qualche riferimento.
Le pietre miliari si presentano come un cippo, un'epigrafe, collocate lungo il ciglio stradale e utilizzato per definire in termini assolutamente oggettivi la lunghezza di una strada in epoca romana e anche la distanza da un punto all'altro. Spesso i romani utilizzarono come cippo una colonna o un suo frammento.
Già prima del 250 a.C. per la via Appia e dopo il 124 a.C. per la maggior parte delle altre, le distanze tra una città e l'altra erano contate in miglia, che erano numerate con le pietre miliari.
La moderna parola "miglio" deriva infatti dal latino milia passuum, cioè "mille passi", che corrispondono a circa 1478,50 metri.
Fu il tribuno della plebe Gaio Gracco che propose nell'anno 123 a.C., una legge che ordinasse e organizzasse attorno alla fitta rete stradale del territorio sotto la giurisdizione di Roma delle regole valevoli per tutti.
La pietra miliare, o miliarum era una colonna circolare su una solida base rettangolare, infissa nel terreno per oltre 60 cm, alta 1,50 m, con 50 cm di diametro e del peso di oltre 2 tonnellate. Alla base recava scritto il numero di miglio della strada su cui si trovava. All'altezza dello sguardo del viaggiatore si trovava inoltre un pannello con indicata la distanza dal Foro di Roma e altre informazioni sugli ufficiali che avevano costruito o riparato la strada, e quando. Le pietre miliari sono preziosi documenti storici. Le loro iscrizioni sono raccolte nel volume XVII del Corpus Inscriptionum Latinarum.
I romani avevano una spiccata preferenza per la standardizzazione, ove possibile, e Augusto, dopo essere divenuto Commissario permanente alle strade del 20 a.C., posizionò il Miliarum aureum (la pietra miliare aurea) nel foro a Roma, accanto al tempio di Saturno. Si considerava che tutte le strade iniziassero da questo monumento in bronzo. Su di esso era riportata la lista delle maggiori città dell'Impero, e le loro distanze da Roma. Costantino lo chiamò Umbilicus Romae (ombelico di Roma).
Le pietre miliari permettevano di conoscere esattamente i luoghi e le loro distanze. Non ci volle molto perché i fatti più importanti venissero registrati riferendosi al miglio in cui accadevano.

Vedi anche: Patrizia BASSO. Cosa raccontano i cippi miliari.

Vedi anche: Costantino_i_miliari_dellItalia_settentr

Ente promotore del progetto:
FEDERARCHEO - Federazione delle Associazioni archeologiche italiane.

Coordinamento: Società Friulana di Archeologia odv

Obiettivo: Raccogliere e mettere insieme tutte le notizie riguardanti i miliari romani e/o i cippi viari individuati lungo le strade antiche ed i tiponimi legati ai percorsi stessi.

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