I Longobardi

    Progetto LONGOBARDI (le presenze longobarde nelle regioni d'Italia)

Si sottolineano quelli che sono gli obiettivi, le finalità, le azioni, il metodo di lavoro e d'indagine, che costituiscono una sorta di schema guida alla nostra azione, pur con la assoluta libertà dei partecipanti di aggiungere all’indagine tutto quanto sia ritenuto di proprio interesse.

Obiettivi:
- unire e rendere visibile l’apporto particolare che ogni insediamento longobardo sul territorio nazionale ha dato ai singoli territori occupati, le tracce di vita, gli elementi architettonici, storici, religiosi, documentali (nel senso più vasto della parola) dei vari insediamenti;
- unire e mettere a confronto le diverse realtà degli insediamenti longobardi sul territorio nazionale.

Azioni e realizzazioni
:
Inizialmente si pensa a più convegni, a livello nazionale, sui longobardi in generale, o su un tema particolare (da identificare) della realtà longobarda, a cura dei gruppi partecipanti.
La documentazione relativa alle ricerche che conseguentemente si rende necessario fare potrà costituire materiale per una pubblicazione complessiva (monografia o tematica, internet, ecc.). L’obiettivo finale sarà quello di realizzare una mostra documentaria (non reperti), anche virtuale, raggruppando in un “unicum“ rappresentante la realtà longobarda nelle sue sfaccettature, nei tratti comuni e nelle diversità.
Nella fase conclusiva del progetto si pensa anche di poter utilizzare le ricerche e gli studi del caso nel campo della didattica, in itinerari a valenza turistico-culturale e sviluppare tematiche specifiche e particolari.

Metodo di lavoro e di ricerca
:
L’obiettivo comune è stato identificato nel raccogliere quante più notizie, informazioni, testimonianze possibili sui Longobardi durante il periodo di occupazione dell’Italia. Si tratta di ricercare tutte le realtà, anche quelle minori, della loro esistenza, di recuperare frammenti di vita attraverso le testimonianze architettoniche, documentali, iconografiche, religiose, epigrafiche, monetali, toponomastiche, legate alla storia dei singoli luoghi e dei nomi, alle tradizioni, che siano sopravvissute fino ad oggi, non trascurando anche aspetti che potrebbero sembrare marginali, ma che potrebbero invece identificarsi quali “fossili guida“.

Si dovrà cercare, quindi, di non trascurare alcun aspetto delle manifestazioni della loro vita; si dovrà porre attenzione nel raccogliere la “storia minore“ di un popolo, che mai è comparsa o comparirà nelle grandi mostre o sui cataloghi ad essa collegati.

Per riassumere, non si tratta di scrivere la storia dei Longobardi, ma di arricchirla, di completarla in tutti i suoi aspetti.
Intanto è utile che ognuno indichi il proprio territorio di copertura, i temi che ritiene di dover prendere in considerazione e quant’altro ritenga utile studiare ed approfondire.

Sono stati indicati finora i seguenti temi di studio:
- Chiesa di Sant'Ambrogio alla Rienna – IX-X sec. con presenze di pittura longobarda altomedioevale, con la venerazione dei Santi Vescovi Milanesi “Ambrogio-Gervasio-Simpliciano-Protasio”, unica in Campania (Archeoclub d'Italia, Sede di Montecorvino-Rovella);
- Il confine tra la Pentapoli e l'Esarcato (Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano “GAAUM”);
- Cenita feliciter, ducato longobardo del Cenedese (Gruppo Archeologico del Cenedese);
- La Tuscia longobarda (Gruppo Archeologico di Pitigliano e Sorano);
– La toponomastica di derivazione longobarda in Friuli ed i termini di origine longobarda nel friulano (Società Friulana di Archeologia),
– L'Arcangelo Michele ed i Longobardi (Società Friulana di Archeologia),
– Abiti ed accessori dell'abbigliamento longobardo in Friuli (Società Friulana di Archeologia),
- Gli stilemi dell'arte longobarda (Società Friulana di Archeologia),
- La numismatica longobarda in Friuli, Necropoli, singole sepolture e corredi (Società Friulana di Archeologia),
- La Calabria tra Bizantini e Longobardi (tra N e S e tra E e W);
- Considerazioni a proposito del culto di San Michele in Langobardia Major (Mario Gatto);
- Le fare della Langobardia Maior (Mario Gatto);
- Il Castello di Mondeserto, Una fortificazione di età medievale nella pedemontana trevigiana (Mario Gatto);
- San Giorgio delle Pertiche: un toponimo dall'origine controversa (Furio Gallina);
- Ravenna longobarda.

Ulteriori temi individuati per la ricerca:
- Le sepolture,
- La toponomastica locale ed i residui linguistici,
- Gli ultimi ritrovamenti (le novità),
- Le sopravvivenze religiose,
- I confini/limiti delle varie aree di presenza longobarda,
- Le leggende/racconti popolari/tradizioni che si rifanno al periodo longobardo,
- I collegamenti viari (persistenze, caratterizzazioni, ecc.),
- La numismatica e la circolazione monetaria,
- I resti architettonici,
- L'eredità longobarda (i Longobardi e noi),
- Usi e costumi del popolo Longobardo,
- Le monete longobarde del Museo Diocesano di Salerno,
- La necropoli longobarda di Collegno (To),
- La Chiesa di San Massimo di Collegno (To),
- I Longobardi e la navigazione,
- L'archeologia sperimentale,
ecc. ecc.

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